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Le tragedie di Seneca rivestono, nella storia della letteratura, un'importanza particolare. Oltre a costituire l'unico esempio superstite di teatro tragico latino ed essere state il modello imprescindibile del teatro rinascimentale ed elisabettiano, contengono, in forma poetica, le stesse questioni etiche affrontate nelle opere in prosa. Ciò è particolarmente evidente nella Follia di Ercole. Scritta sul modello dell'Eracle di Euripide, Seneca ne cambia profondamente il significato e il senso: e in Ercole che, fatto impazzire da Giunone, stermina la moglie e i figli, il nucleo sorgivo della follia non risiede più nell'intervento divino, ma nella stessa complessa personalità dell'eroe. L'introduzione di Elena Rossi guida il lettore nel percorso filosofico-poetico di Seneca e ne offre un'interessante chiave interpretativa.